domenica 24 gennaio 2016

Lux Fero

Noto sempre più persone attratte da questo mio essere “strano”, dal percepire un “quid” (cito). Il piacere nel seguirmi a distanza ravvicinata. Osservare nel quotidiano l’animale selvatico allo stato brado. Accompagnarsi con una tigre al guinzaglio. L’ammaestramento di un animale da circo. Un perverso gusto dell’esotico (non esoterico).
Ma poi percepisco una paura tremenda quando mi giro a porgere la mano, come quando Lucifero si propone nel tentativo di accompagnare con la sua luce l’oscuro sentiero verso il Paradiso.
Dal rifiuto segue il disagio e si genera la nevrosi. Dall’incomprensione nasce la giustificazione per ricreare ordine. Così Lucifero si illude di essere un tentatore per aver cercato di far deviare dalla naturalità. Senso di colpa e quindi il peccato.
Il Diavolo è semplicemente il figlio dell’incomprensione.
Uscire dagli schemi è rischioso. L’anticonformismo è costoso. Non si tratta di fare gli alternativi (con lo slang di Verdone) ma di vivere in modo diverso. Divergere dall’ordinario, dall’aspettativa.
Si tratta di passare dalla Fisica di Newton, dalla certezza che la mela non cada mai troppo lontano dall’albero, alla meccanica quantistica di Heisenberg: non è possibile misurare contemporaneamente e con estrema esattezza le proprietà che definiscono lo stato di una particella elementare. Se ad esempio potessimo determinare con precisione assoluta la posizione, ci troveremmo ad avere massima incertezza sulla sua velocità. Insomma non possiamo sapere contemporaneamente dove siamo e come ci stiamo muovendo. La realtà dipende dall’osservatore.
Passare dall’affetto all’amore. Dalla stabilità dell’avere all’indeterminazione dell’essere. Dalla vita alla morte, per risorgere.

Dio non ci ha abbandonato, ci ha mandato un angelo ad illuminarci la scala verso il paradiso.


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