domenica 3 gennaio 2016

La morte di Bosquet

Buonasera Sig. Bousquet. 
Chi sei ragazzo? Sono l’interlocutore immaginario che viene dal futuro, il cuore che ha compreso il suo messaggio.
Tu non sei un poeta, non puoi capire il significato delle mie parole, il senso del mio tormento, il sacrificio della mia opera.


Signore, ho parlato con la mia ombra. È una donna ingovernabile. Terrificante e affascinante, mi rende titubante verso una realtà così differente. Mi ha disarmato: senza braccia per afferrarla e gambe per rincorrerla. Immobile in un buio in cui i miei occhi non servivano più ad ammirare la sua bellezza ma ad ammirare le mie passioni. Solamente il sole sotterraneo può illuminare i miei pensieri. La mia invincibile razionalità resa inerme dalla sua straripante emotività. Kriptonite per i miei muscoli.
“Anche io ero come te, Pierfrancesco, le mie allucinanti paure si trasformavano in razionalità per evitare l’angoscia di soffrire, per sentirmi sempre un gradino sopra agli altri. Poi ho capito che non ero soddisfatta, reprimevo le mie emozioni e mi privavo di ciò che volevo davvero. Allora io e te ci siamo separati, e io ho iniziato a vivere. Lo vedi? Tu e la tua vita non siete che una cosa sola. La tua immaginazione è lo specchio del tuo essere. Puoi ricomporre la tua scissione alla velocità dell’attimo, ma solamente compiendoti.
Tu sei bravo con le parole, ma non basta scrivere energico, duro e con frasi sputate. Che le tue parole non agiscano suoi tuoi pensieri, ma incidano sulla tua vita indelebilmente. Siano tatuaggi.”
Cazzo, non riesco più a barare, mi accorgo che le mie parole mi tradiscono e non mi hanno mai tradotto!
La mia ombra esprime crudamente tutta la verità su di me, mi costringe a svelare il mio pensiero e ad espormi all’aggressività altrui. D’improvviso arriva Ipocrisia e mi copre la bocca con la mano: disapprova e mette a tacere la mia voce.
“Allora se sei un profeta discendi dalla croce del silenzio e immergiti, ferito, nelle torbide acque del tormento. Smettila di usare un linguaggio per pensare sulla terra e uno per pensare l’uomo, devi avere fiducia nel rischio di esistere. Basta parlare! Perché appena dici, stai già dicendo altro e ti separi da te stesso. Dall’emozione che vivi. Potrai trasformarti sono se colpito da Eros, da una carica libidica che investirà tutto il tuo mondo. Amore ti ucciderà, sei pronto? Verrai seppellito e concimerai la terra da cui nascerà ciò che ti potrà salvare: pensieri capaci di fiorire e insieme capaci di parlarti su tutti i vostri sensi. Solo così la tua vita sarà arricchita da ogni minuto che vivrai: ti potrai costruire o disgregare, ma saprai mantenere il contatto con il tuo destino. Credo che siamo troppo differenti, non ho più nulla da dirti.” 
Io non la amo, signore, ma sento che può rigenerare la mia vita.


Sei venuto ad uccidermi? Si, signore.
Chi sei veramente ragazzo? Sig. Bousquet, mi presento io sono Eros.
Sono pronto ma fai veloce. Mi dispiace signore, sarà la morte più dolorosa della sua vita.


Joe Bousquet si è innamorato.

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