Last but not least. Mi hai letto nel pensiero, ma nel tuo caso forse è
facile. ;)
Vorrei commentarlo con velata ironia, per non asfaltare 34 milioni di
Italia alle 19.48 di un freddoloso mercoledì sera di gennaio
La classifica, io c'ho sofferto ora che ci ripenso. Tutti sti amici,
amiche, parenti, ragazze che hanno certezze: film preferito, canzone preferita,
marca di auto preferita, profumo preferito, piatto preferito, ristorante
preferito. Cazzo, na vita preferita! A me quando mi chiedevano: “Qual è il tuo
film preferito?" mi metti in difficoltà, non lo so. “Dai! Non hai un film
preferito?” No, le mie preferenze sono fluide. Per 32 anni ho pensato di essere
strano, e mi sono forzato di trovare dei punti fissi cui girare intorno. Non fa
per me, non ho certezze.
Ti posso dire il film che preferisco adesso, ovvero che guardo più
spesso: la trilogia del Il cavaliere oscuro (The Dark Knight), ma prima
guardavo The Walking Dead. Vedi, ora che mi ci fai pensare, nemmeno
"preferisco" un film ma sembra almeno una serie composta da 3
episodi! Allora la domanda è:"Quale episodio?" Non lo so! Dipende,
cazzo.Ti giuro Paolo, c'ho provato: mi sono fatto la playlist su Spotify, 62
canzoni. Completamente diverse da quelle dell'anno scorso. Certo ti posso dire
che TRA gli autori (come concetto ampio) ascolto i Pink Floyd e i Led Zeppelin.
Ma adesso ascolto 24/24 “The sound of silence” di Simon and Garfunkel.
Lo confesso ho sempre avuto paura per le persone che hanno il
“preferito”: quella che ti sei scopato a 17 anni (non so chi sia!) era la tua
preferita ALL’EPOCA, mentre ora, credo e auspico, che la tua preferenza sia
cambiata.
Non ce l’ho fatta, ho acceso sirena e betoniera. Ultimamente odio le
citazioni, le trovo profondamente vuote di cognizione, ma ti voglio salutare
con Galimberti. Tanto lo sapevi che sarei andato a finire là:
Ho paura di rimanere un eterno incompiuto ma non posso negare la mia
naturale tensione verso un qualcosa. Forse perché i miei de-sidera rimandano,
appunto alle stelle: “l'esperienza umana è per natura mutevole e ciascuno di
noi va incontro a un cambiamento continuo, allora diciamo che la sicurezza è
una nostra fantasia che cerchiamo di realizzare immobilizzando l'altro in un
nostro schema, mentre l'avventura, che promuove il desiderio, è la realtà. Ma
il timore che l'avventura ci destabilizzi non la ospitiamo in casa, al massimo
le concediamo fuori casa il tempo di una notte".
Stasera almeno troverò la strada libera
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