giovedì 11 febbraio 2016

Produzione Paranoica

Aprite il link, alzate il volume del device, mettete le cuffiette, spingete play e leggete con calma. Mi raccomando i 44 secondi.


Faccio l’ultimo punto con i ragazzi, condividiamo le impressioni, pianifichiamo i prossimi passi. Giornata piena di riunioni, sono andato a mille. ringrazio tutti, riallungo le maniche della camicia, sistemo i gemelli. Metto la giacca, sistemo la cravatta. Chiudo la borsa. Sono le 21, sono in ufficio da 12 ore. Sospiro profondamente, la tensione mi provoca un respiro apneico. Metto il cappotto e, zaino in spalla, mi avvio all’ascensore.
Mi specchio, mi osservo, penso e mi dico “dai, non sei così male!”. Sono stanco, mi sento insofferente e sono insofferente verso il mondo. Vorrei bruciarlo e distruggere tutti gli stolti che mi circondano.
L’ascensore arriva al piano e si aprono le porte.

[ 44 secondi ]

Da quel preciso istante e per tutto il tempo intercorrente i 10 passi che mi separano all’uscita, in un cortile interno, sento risalire il brivido della vita che permea ogni pigmento della mia tesa pelle.



Pochi metri in cui tutta la mia aggressività diventa il moto creativo della mia fantasia

La mia bocca sorride quasi a volersi allinearsi al freddo vento che tagli il mio viso barbuto.

Socchiudo gli occhi per un attimo per immaginare meglio 

Il mio corpo si emoziona

Posso violare qualsiasi mondo rotante in una remota galassia all’interno del nostro infinito universo

Lo stomaco diventa frizzante 

Ogni passo incalza quello successivo 

Un simposio di vivide immagini, colori vivaci, un viaggio interstellare sempre più veloce. Stupefacente

Sento di voler iniziare a correre

Come coloro che non cessano di camminare – i pellegrini russi e i beduini nomadi, continuamente sospinti col loro bastone di ulivo


Continuate pure da soli… il resto è indescrivibile

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