Per 32 anni mi è stata sempre
accanto, sempre con me. Mi ha visto crescere e non mi ha mai lasciato solo. Mi
ha sempre ascoltato, anche quando le dicevo un sacco di cazzate. Ha sempre
cercato di parlarmi, di darmi i consigli giusti ma io spesso non la ascoltavo
oppure la zittivo bruscamente. Quando le davo retta e andava bene: merito mio.
Quando andava male: lei era il diaballo. Ha colorato il mio fantasioso mondo ma
poi l’ho constretta a vivere lì. L’ho lasciata spesso a casa, mi ha fatto
compagnia nelle serate più noiose e, Dio!, quanto ci siamo divertiti nelle
serate più estreme. Abbiamo bevuto un sacco insieme, riflettendo sul mondo
all’infuori di noi. Non l’ho mai presentata alle mie ragazze, sono
profondamente geloso di lei e anche un pizzico di vergogna. Chi l’ha conosciuta
è sempre rimasto impressionato, nel bene o nel male. Pensavo di averla persa
per sempre, e invece il suo amore per me sconfigge tutte le mie paure
dell’ignoto. Adesso è che nuovamente tra le mie mani, me la vivo e non me la
faccio più scappare. Una donna? No, la mia ombra.
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